Many readers have requested the translation in Italian and then in English of my interview on Harpes Mag here the original links. I hope to realize soon the English Version.

http://chromharp66.com/2019/01/31/article-on-harpesmag

http://www.associazioneitalianarpa.it/vanessa-daversa-e-larpa-cromatica-6×6/

Ringrazio L’associazione Italiana dell’Arpa per questa opportunità di poter raccontare la mia ricerca didattica e la mia evoluzione come arpista, insegnante e compositrice.

Dom.: Come hai conosciuto l’arpa cromatica 6X6?

Ris.: E’ stato un lungo percorso, non scontato.

Dopo il diploma di arpa a pedali ho deciso d’intraprendere gli studi di jazz in Conservatorio, sono stata inserita nella classe dei pianisti e non ho avuto nessuno sconto sul programma: ho seguito lo stesso repertorio e sostenuto le medesime prove durante gli esami, mi sono dovuta confrontare con la vera tradizione del jazz.

La prima regola del jazz è non avere confini armonici e potersi esprimere in assoluta libertà con colori e tempi sempre diversi, con sovrapposizioni di armoniche, scale, modi. Ciò mi ha spinta innanzitutto ad utilizzare le arpe a pedali e a levette al loro massimo potenziale e a scrivere due metodi: F.E.P.A. Technique Fast enarmony for Pedal Harp, e F.E.L.A. Technique Fast enharmony for Lever Harp. Ciò nonostante non riuscivo ancora a raggiungere i risultati dei miei compagni di studio nell’eseguire targeting, obbligati, poli-armonie ed improvvisazioni. Intuii che il cuore del problema era il limite tecnico degli attuali sistemi meccanici. Pedali e levette non possono garantire la libertà esecutiva necessaria: sistemi “precostruiti” o pedaliere preimpostate non erano una soluzione accettabile per l’improvvisazione.

Mi sono quindi dedicata allo studio della storia della prassi esecutiva estemporanea, cercando nel passato l’arpa più idonea all’improvvisazione.

Da questo studio è nato il libro Harps Stories in the improvisation e l’idea di approfondire e testare le varie arpe cromatiche che, non avendo meccanica, liberano dai vincoli e dai calcoli di cui levette o pedali necessitano. Tra queste l’arpa a dos ordenes, l’arpa cromatica 5X7 e soprattutto l’arpa inventata da Henri Pape: l’arpa cromatica 6X6.

Dom.: In che modo hai deciso quale arpa fosse più idonea?
Ris.: Dopo varie sperimentazioni ho deciso di studiare ed approfondire l’arpa cromatica incrociata. Non sapendo quale tipologia realizzare, ho costruito un’arpa di cartone su cui ho installato degli elastici per realizzare l’incordatura 5X7 e 6X6.
Queste sperimentazioni mi hanno portato allo studio delle diteggiature.
L’arpa cromatica 5X7, come il pianoforte, ha una moltitudine di diteggiature per ogni forma armonica, di scala e per ogni tonalità, che cambiano per tutte e due le mani: per esempio ci vogliono 24 diteggiature per creare tutte le scale maggiori, 12 per mano.
L’arpa cromatica 6X6 invece è basata su due scale esatonali che si alternano per semitono (prima cordiera C-D-E-F#-G#-A#, seconda cordiera C#-D#-F-G-A-B) e riduce queste diteggiature a due tablature che si scambiano tra loro per ogni tipologia armonica: quindi per la scala maggiore ne servono solo due.
Dom: Quali sono le ulteriori caratteristiche dell’arpa cromatica 6X6?
Ris.: Un altro vantaggio di quest’arpa è lo studio progressivo della tecnica insieme all’armonia, per cui la mano si abitua ad una specifica tecnica su tutte le tonalità, alternando le due tablature, studiando quindi concetti teorici, pratici ed allenando l’orecchio attraverso l’ear training. I primi esercizi che vengono affrontati, per esempio, oltre al riconoscimento delle corde, consistono nel trovare con il primo e secondo dito i toni e i semitoni, le triadi, le scale. L’arpa cromatica 6X6 quindi, oltre a non avere meccaniche, porta tutte le tonalità ad avere la stessa difficoltà tecnica: è il concetto dell’arpa diatonica trasferito nel mondo cromatico.

Dom.: Com’è scaturita la tua necessità d’insegnare?

Ris.: Dallo studio sistematico della cordiera sono nati due progetti: un libro ispirato ai miei seminari “First Contact- Metodo per arpa cromatica 6X6”, ed un’arpa didattica facilmente reperibile e di dimensioni compatte, per evitare ai tanti arpisti interessati di dover aspettare anni per un prodotto di liuteria costoso e spesso di notevole dimensione e peso. Questo secondo progetto all’inizio sembrava impossibile ma poi, dopo aver contattato vari produttori, ho proposto all’azienda italiana Stealtharp

(www.stealtharp.com) di progettare, partendo dalle sue arpe diatoniche, uno strumento cromatico 6X6. Con grafici, disegni, misurazioni e tanta matematica delle corde, siamo riusciti a realizzare insieme al liutaio Dario Pontiggia, l’arpa cromatica Stealtharp 6X6, la soluzione più semplice ed economica per chiunque voglia iniziare a suonare uno strumento cromatico.

Dom.: Quali possono essere le future possibilità di quest’arpa cromatica 6X6, e che tipo di ruolo può avere nel contesto musicale di oggi?

Ris.: Tornando al jazz, ritengo che questo strumento abbia tutte le carte in regola per diventare un cardine per la musica improvvisata nel mondo dell’arpa; sarebbe una rivoluzione, poiché gli arpisti cromatici finalmente parlerebbero la stessa lingua di tutti gli altri musicisti, ma avendo il vantaggio aggiuntivo di poter trasportare ogni frase, canzone, melodia con una facilità inaudita a confronto degli altri musicisti.

L’arpa cromatica può essere anche usata nell’ambito didattico classico, solistico, da camera e anche come strumento complementare per “arpisti a pedali e a levette“; io stessa infatti propongo anche a loro i corsi complementari di arpa cromatica 6X6, in modo che possano sviluppare la concezione armonica non solo attraverso i corsi di enarmonia estemporanea sui propri strumenti, ma di toccare con mano le strutture armoniche, le posizioni e quei suoni che risultano difficilmente riproducibili con arpe meccaniche a levette e a pedali.

Mi auguro che la didattica nel mondo dell’arpa diventi più variegata ed inclusiva e che ogni tipo di arpa possa essere fonte di studio e d’interesse. L’arpa cromatica 6X6 è un’arpa che merita di essere suonata e di essere studiata anche nell’ambito accademico classico e jazz, per far sì che l’intera tradizione non sparisca: ogni arpa può essere fonte d’interesse per le nuove generazioni.

Dom.: Come si può imparare a suonare un’arpa cromatica?

Ris.: Potete seguire uno dei miei seminari First Contact, oppure leggere il metodo e seguire le immagini degli esercizi del libro First Contact (presto anche online). A breve sarà attivata, sul sito chromharp66.com, una zona “learning” collegata alla didattica presente nel libro stesso, con le immagini delle tablature. Chromharp66.com da semplice blog, è diventato un sito di riferimento didattico per molti docenti ed arpisti che hanno arricchito le loro conoscenze tramite i libri e i seminari C.H.I.S.

Più di 10.000 visitatori e molti arpisti stanno partecipando agli eventi didattici e ai laboratori da me programmati.

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